giovedì 7 febbraio 2008

Doma Vaquera e Alta Scuola

Un puledro si inizia a domare all’età di 2 anni e mezzo. Prima lo si abitua a girare alla corda con il sereton (capezzone da lavoro spagnolo con un anello centrale sul naso), poi, quando il puledro gira correttamente (passo, trotto, galoppo alla voce) si inizia a mettere un semplice filetto (sempre con la lunghina lunga attaccata al sereton) e un fascione da lavoro. Quando si è sicuri che il cavallo non abbia reazioni strane, si mettono le redini elastiche. Prima abbastanza lente (per prevenire eventuali ribaltamenti), poi piano piano si vanno accorciando. In tutta questa fase di lavoro e in quella successiva il cavallo deve avere sempre ANDATURE BRILLANTI IN AVANTI CON USO DEL POSTERIORE! Questa è la base per avere una corretta postura dell’incollatura. Durante questa fase l’uomo NON agisce mai sulla bocca del cavallo; è il movimento della redine elastica che, ritmato dall’andatura del cavallo, inizia ad abituare la bocca dell’animale ad un contatto!
Una volta che il puledro accetta tutto questo, cioè non si ribella al fascione o sella, accetta l’imboccatura masticando che è una cosa molto importante, si inizia a montarlo. Dapprima si monta a 4 redini, 2 al filetto e 2 alla Mezza Cana (una nasiera identica a quella del sereton che anzichè avere un’anello centrale x la lunghina ne ha due laterali x le redini). La Mezza Cana serve all’inizio della doma nel caso in cui il puledro dovesse fare delle “fughe “ o altre difese così si agisce con le redini al naso senza dare strattoni inutili alla bocca. In questa fase non si chiede tanto il piego verso il basso della testa ma lateralmente e l’anvanzare nelle andature (sempre x il discorso dell’uso del posteriore). Una volta che il cavallo è in equilibrio e avanza bene si passa ad imboccature più impegnative e gli si può chiedere il piego dell’incollatura che deve sempre essere rilevata e con la nuca sulla verticale cioè se si guarda lateralmente il cavallo la linea della fronte deve tracciare una linea verticale rispetto al terreno.
Come ho già detto prima si va per gradi con le imboccature: filetto,morso a D, portoghese, vaquero.
Queste sono le fasi e le attrezzature che si usano per la doma Vaquera e l’Alta Scuola.

sabato 26 gennaio 2008

IL CAVALLO SPAGNOLO

Testa alta e fine; groppa flessibile e grande. I colori più apprezzati sono il baio e il grigio; a un petto muscoloso e grande e folto crine che mosso cade sopra la sua spalla destra...."
Virgilio Secolo I A.C.

Brioso con collo alto e marcato, con la testa asciutta e viva; grande e spaziosa è la fronte; corto e rotondo il ventre; gli occhi pronunciati e vivi; le orecchie alte e diritte.
Pablo De Céspedes Secolo XVI

Allevato in Europa e America del Sud, il luogo d'origine del cavallo di razza "Andaluso" è l'Andalusia (Spagna) ed è conosciuto anche come "Pura razza Spagnola".

Le origini di questo cavallo sono controverse. Sembra discenda dai cavalli arabi e berberi giunti in Spagna con i mori nel 711, incrociati successivamente con cavalli indigeni.

Preferito già dagli Imperatori romani è stato il cavallo di Re e Condottieri, come testimoniano ritratti e statue in tutta Europa.

Dall'Andaluso discendono i cavalli Lipizzani e nei secoli questa razza ha contribuito a creare molte razze europee ed americane.

Dal cavallo Andaluso si rifà il "Certosino" "cartujano", cavallo da sella e tiro leggero,grigio o morello, allevato solo in Spagna, derivato da selezione di Andalusi operata dalla fine del XV secolo dai monaci certosini di Jerez de la Frontera e molto simile all'attuale cavallo di "Pura razza Spagnola", ma un po' più piccolo, più rustico e meno elegante.